Influenza, quando portare i bambini dal medico e quando è necessario il ricovero in ospedale

 L’influenza è una malattia molto comune che può essere importante soprattutto nei bambini tra 0 e 5 anni e in quelli con patologie croniche.
La Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP) fa chiarezza in merito e illustra i casi in cui andare dal pediatra e quando il ricovero ospedaliero risulta effettivamente necessario

In generale, una diagnosi di influenza, nel momento in cui il virus è circolante nell’ambiente, è suggerita quando si presentano i seguenti sintomi ad esordio brusco e improvviso:

  • la presenza costante di febbre che, in un numero non trascurabile di casi, raggiunge valori elevati anche superiori a 39°
  • un sintomo respiratorio (tosse, faringodinia, congestione nasale) 
  • un sintomo sistemico (cefalea, malessere generalizzato, sudorazione, brividi)

Nei bambini più piccoli, che non sono in grado di descrivere i sintomi sistemici, l’influenza si può manifestare con irritabilità, pianto e inappetenza e, soprattutto nel lattante, può essere accompagnata nel 10-20% dei casi da vomito e diarrea.

Le quattro situazioni con diverse raccomandazioni rispetto alla necessità o meno di ospedalizzare: 

  1. non si richiede necessariamente il ricovero, ma soltanto una più attenta osservazione medica per individuare tempestivamente eventuali complicanze, quando si è in presenza di una delle seguenti condizioni preesistenti: cardiopatie non cianogene, asma moderato-grave, patologia respiratoria cronica, fibrosi cistica, insufficienza renale ed epatica, diabete e altre malattie metaboliche, immunodeficienze congenite e acquisite, malattie neoplastiche, terapia steroidea prolungate;
  2. non si richiede necessariamente il ricovero, ma la gestione a livello domiciliare o ambulatoriale da parte del pediatra, quando si è in presenza dei seguenti segni o sintomi: disidratazione correggibile per via orale, basso peso neonatale o prematurità in soggetto di età superiore a 3 mesi, lieve distress respiratorio, episodi di convulsioni febbrili successivi al primo e non complicati;
  3. si può considerare il ricovero in presenza delle seguenti condizioni: incapacità della famiglia a gestire il problema, condizioni economiche o sociali che non garantiscono  un’adeguata assistenza a domicilio, età inferiore a 3 mesi associata a uno o più fattori di rischio, bronchiolite in età superiore a 3 mesi, saturazione di 02 pari a 92-95%;
  4. è fortemente raccomandato il ricovero immediato nelle seguenti condizioni: disidratazione che richiede reidratazione per via endovenosa o altra terapia per via venosa, frequenza respiratoria >70 atti/min o saturazione 02 <92%, insufficienza respiratoria, convulsioni (primo episodio) o sintomi neurologici, bronchiolite in lattante di età inferiore a 3 mesi, cardiopatie cianogene,  segni di sepsi.
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