LA MENTE IN PALESTRA CON 6 SEMPLICI ESERCIZI

«Ci sono tante regole e moltissime strategie. Questi 6 semplici esercizi creano nuove connessioni a livello dei neuroni – spiega Giuseppe Alfredo Iannoccari, Presidente di Assomensana in occasione 9ª Edizione nazionale della “Settimana di Prevenzione dell’Invecchiamento Mentale“, che si svolgerà in tutta Italia dal 19 al 24 settembre 2016 – riempiono la memoria, tengono in allenamento le capacità cognitive, insegnano al cervello cose nuove che riempiono gli spazi lasciati dai neuroni persi. Le lesioni dell’Alzheimer o la demenza senile non siamo in grado ancora di farle regredire ma possiamo fare in modo che i sintomi della malattia siano tenuti a bada».

  1. Diventare social
    Oggi gli anziani, gli over 65 hanno un’opportunità enorme: internet e i social. Imparare a mandare una mail, a navigare in internet, a scrivere un post su facebook è divertente e stimolante. E’ l’uso virtuoso di internet. E quando si è sicuri di facebook, passare a twitter e via così. Purché sia una nuova avventura.
  2. Andare a caccia di parole
    Per due giorni scrivere su un quaderno tutte le parole che iniziano con la A, il giorno dopo con la B e così via. Bastano dieci minuti. Poi rendere l’esercizio via via più difficile: per esempio, tutte le parole che iniziano con AL e finiscono con una vocale.
  3. Gioco del 3
    Apprendere una notizia positiva e piacevole e ripeterla a 3 persone differenti. La prima volta la racconteremo in modo più confuso. La seconda volta saremo più precisi. La terza potremo dire di averla memorizzata.
  4. Scacchi e dintorni
    Scacchi, carte, sudoku: ad ognuno il suo. Gli scacchi sono in assoluto l’attività da preferire. Giocare a carte è un buon esercizio purché non sia sempre lo stesso gioco. L’enigmistica è un discorso a parte:fare le parole crociate è un buon esercizio ma richiede anche una preparazione culturale. Gli esercizi mentali devono poter essere fatti da tutti e affrontati con le proprie capacità mentali non con le proprie conoscenze.
  5. Sovvertire le regole
    Ci mettiamo sempre la crema con la mano destra? Per un po’ insegniamo alla sinistra a stenderla sul viso. Facciamo sempre la stessa strada? Cambiamo percorso. Cambiamo le regole, spezziamo la routine dei gesti. Il cervello dovrà venirci dietro ed apprendere nuove abitudini.
  6. Buonanotte
    La sera, a letto, prima di prendere sonno ripensare alla giornata trascorsa. Non per fare un bilancio o darsi un voto. Ma per ripassare le cose fatte, le persone viste, anche nel dettaglio. Si ricostruisce la memoria a breve termine e si posizione nella casella della memoria a lungo termine.

I CAMPANELLI D’ALLARME
«Tutti perdiamo colpi – aggiunge Iannoccari – soprattutto se siamo stanchi o stressati. Una dimenticanza o una distrazione possono succedere. E dobbiamo farci una risata sopra o magari capire che è arrivato il momento di staccare un po’ la spina. Al contrario ci dobbiamo preoccupare quando questo avviene con una certa frequenza. Se una volta mentre guidiamo scopriamo di non sapere dove stiamo andando, ci sentiamo persi o smarriti (diverso da aver semplicemente sbagliato strada) possiamo anche far finta di nulla, ma la seconda no. Non sono i singoli segnali ma la frequenza con la quale si manifestano. E non c’è un’età a rischio. Noi crediamo che la demenza o l’Alzheimer siano malattie ‘da vecchi’ solo perché il picco massimo dei sintomi si ha tra gli 80 e i 90 anni. In realtà i primi segnali possono affacciarsi anche a 50 anni. Basti pensare che quando arrivano dopo i 60 anni si parla di ‘esordio tardivo’».

Total
982
Condivisioni
Articolo Precedente

IX SETTIMANA DI PREVENZIONE DELL’INVECCHIAMENTO MENTALE DAL 19 AL 24 VISITE GRATUITE

Articolo Successivo

Identikit del contraccettivo ideale

Articoli correlati