Quest’inverno influenza “vivace”

Raffreddore, tosse, mal di gola, brividi, dolori muscolari e febbre. Questi sono i disturbi che l’abbassamento delle temperature portano con sé. Il freddo, infatti, faciliterà la diffusione di virus influenzali e parainfluenzali che, anche quest’anno, costringeranno gran parte della popolazione italiana a fare i conti con influenza e sindromi respiratorie acute.

Ma, secondo le previsioni degli esperti, quanti saranno gli italiani che tra non molto saranno colpiti dall’influenza?

“Quest’anno avremo due nuovi virus: secondo le previsioni a circolare saranno il virus A/California/7/2009 (H1N1), A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) – nuova variante e B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria) – nuova variante, presenti nella nuova composizione vaccinale.”, spiega il Prof. Fabrizio Pregliasco, Virologo e Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario IRCCS Galeazzi di Milano. “La stagione influenzale sarà sicuramente più intensa dell’anno scorso: nel 2015 si sono registrati meno di 5.000.000 casi, invece per questo anno la previsione è di 6-7 milioni. Ovviamente, il tutto dipenderà anche dal meteo: se questo inverno dovesse essere più lungo e freddo, sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati”.

Al fine di fotografare un fenomeno che, in prospettiva, rischia di impattare sulla vita di oltre il 10% della popolazione, ASSOSALUTEAssociazione nazionale farmaci di automedicazione ha promosso “Gli Italiani e l’influenza invernale”, un’indagine che ha coinvolto circa 1.000 partecipanti (divisi equamente tra uomini e donne) e che ha evidenziato il diverso approccio con cui gli italiani e le italiane convivono e gestiscono il disturbo.

RIMEDI UTILIZZATI
Nel 60% dei casi presi in esame l’influenza si cura ricorrendo a farmaci di automedicazione (quelli col bollino rosso sulla confezione). I cosiddetti OTC, infatti, sono la cura prediletta dal 63,3% del pubblico maschile e dal 55,9% di quello femminile.

Ai classici “rimedi della nonna” – ovvero le cure casalinghe che prevedono brodo caldo, thè e tisane, spremute, vino cotto, latte bollente con miele – ricorre maggiormente il campione femminile (36,6%).

Quasi il 23% degli intervistati, percentuale che supera il 26% degli intervistati uomini, invece, una volta contratta l’influenza, ha indicato di curarne i sintomi tramite gli antibiotici.

“In caso di contagio il consiglio migliore è quello di riposare e di utilizzare i farmaci di automedicazione, che sono il pilastro principale del trattamento delle sindromi influenzali e parainfluenzali. Ricorrere ai farmaci di automedicazione consente, infatti, di attenuare i sintomi senza azzerarli, seguendo l’andamento della malattia”, spiega il Prof. Pregliasco. “Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus e devono essere utilizzati solo dopo aver effettuato una visita medica necessaria se i sintomi dell’influenza non passano con i farmaci di automedicazione, oppure se dopo un’apparente guarigione si manifesta un ritorno di febbre e tosse produttiva”.

  • LA PREVENZIONE
    Tra le precauzioni più utilizzate dalle persone intervistate emerge come più di un italiano su due (sia maschi che femmine) preferisca coprirsi bene e lavarsi spesso le mani (55,7% e 51,9%). Ciononostante, quasi il 18% dichiara di non adottare alcun comportamento preventivo particolare.

    Un atteggiamento “arrendevole” che caratterizza maggiormente gli uomini (20,3%), mentre le donne preferiscono lavarsi più spesso le mani o ricorrere ad altre precauzioni, come modificare la propria dieta attraverso l’assunzione di più vitamine.

    Il vaccino anti influenzale, invece, è utilizzato dal 14,7% del campione maschile e dal 13,4% di quello femminile.

    “Il vaccino è una fondamentale opportunità e in alcuni casi un salvavita per i soggetti a rischio, ovvero tutti i malati con patologie respiratorie e cardiache di qualsiasi età”, prosegue il Prof. Pregliasco. “Ovviamente non protegge da tutte le sintomatologie respiratorie non dovute a virus influenzali e, a volte, non evita completamente la malattia, ma sicuramente ne attenua i sintomi. Quindi, può essere considerato come un’assicurazione contro le complicanze dell’influenza. Tuttavia, poiché non ha efficacia contro i virus parainfluenzali, nell’affrontare i sintomi l’automedicazione è complementare”.

CONSULTI MEDICI E MODIFICHE DEGLI STILI DI VITA

Per entrambi i campioni il medico è la figura di riferimento in caso di influenza; nello specifico, gli uomini si affidano ai suoi consigli con maggiore frequenza rispetto alle donne (62,1% VS 51,7%). Il 18% della popolazione, a maggioranza donne, invece, si affida ai consigli del farmacista.

Al contrario, oltre 1 persona su 3 in Italia si cura da sola, grazie ai farmaci da banco che conosce per esperienza (33,5% degli uomini e 35,5% delle donne).

Infine, gli uomini modificano più frequentemente delle donne le proprie abitudini per via dell’influenza (64,5 VS 57,6%), cercando di non uscire di casa o comunque evitando di fare alcune attività, mentre le donne più degli uomini cercano di fare – malgrado l’influenza – la stessa vita di sempre (28,7% VS 22,5%).

Per maggiori informazioni sui farmaci di automedicazione e i piccoli disturbi si prega di consultare www.semplicementesalute.it il nuovo portale dell’automedicazione

Nel video:

  • Fabrizio PREGLIASCO
    Ricercatore di Scienze Biomediche Università degli Studi di Milano
  • Enrico ALLIEVI
    Direttore Assosalute
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