I messaggi della Giornata per il Cuore

In occasione della Giornata Mondiale per il Cuore, promossa dalla World Heart Federation, che la Fondazione Italiana per il Cuore (FIpC) rappresenta in Italia, Fipc e Conacuore, che rappresenta oltre 130 associazioni di pazienti cardiopatici sul territorio, hanno avviato un percorso di confronto su rischio cardiovascolare e colesterolo. Alla presenza di illustri rappresentanti del mondo politico e istituzionale, della comunità scientifica nonché della previdenza sociale, delle associazioni dei pazienti e di esperti farmaco-economisti, sono state discusse le principali criticità legate alle patologie cardiovascolari con l’intento di delineare un percorso comune verso la riduzione dell’impatto socioeconomico di queste patologie.

Il numero di persone che si ammalano ogni anno è in crescita e l’impatto del rischio cardiovascolare e del colesterolo è significativo. Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Europa e in Italia e si prevede che nel 2030 i decessi annui aumenteranno da 17 a 23 milioni.
“Le patologie cardiovascolari delineano un quadro complesso, rispetto al quale si rende necessaria un’azione comune basata su un efficace sistema di alleanze e collaborazioni tra Istituzioni e mondo scientifico – afferma la Dott.ssa Emanuela Folco, Presidente Fondazione Italiana per il Cuore (FIpC) – La promozione di una sempre più forte cultura della prevenzione cardiovascolare è un passo fondamentale verso un approccio congiunto e più efficace a queste patologie in costante aumento. Come FIpC, fin dagli anni ’80 operiamo per facilitare la diffusione di una sana cultura della prevenzione attraverso lo sviluppo di campagne educazionali a tutela della salute dei cittadini italiani, aderendo in pieno al progetto della OMS 25by25”.

IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE AUMENTA CON L’ETA, IMPORTANTI STILE DI VITA SANO E TRATTAMENTI ADEGUATI – Sono numerosi i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Tra questi, il fumo, elevata pressione sanguigna, elevati livelli di colesterolo, sovrappeso/obesità, diabete, malattie infettive come l’influenza, la sedentarietà, un’alimentazione scorretta, ed anche un clima ambientale negativo e lo stress. Tutte condizioni che rappresentano il 90% delle cause di patologie cardiovascolari.
Un rischio, quello di sviluppare la malattia cardiovascolare, che dipende dall’entità dei fattori di rischio e dalla loro eventuale compresenza, e che aumenta con l’avanzare dell’età. Tuttavia è possibile ridurre il rischio cardiovascolare agendo sui fattori modificabili attraverso uno stile di vita sano e, se necessario, tramite trattamenti farmacologici appropriati.

CIRCA 20 MILIARDI L’ANNO I COSTI DIRETTI PER IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE: IL RUOLO CHIAVE DI UNA PREVENZIONE EFFICACE E DI UN ADEGUATO TRATTAMENTO – Le patologie cardiovascolari hanno impatto significativo in termini socio-economici che si traduce in costi, diretti e indiretti, a carico del Sistema Sanitario Nazionale e del sistema previdenziale: costi di gestione e trattamento delle patologie cardiovascolari ma anche costi legati alla mancata prevenzione, all’impatto di queste patologie sull’assenza sul posto di lavoro e sulla produttività etc.
Si delinea così un’emergenza globale, come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, proprio per questo, sta sollecitando i Paesi aderenti a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle malattie croniche non trasmissibili del 25% entro l’anno 2025. L’iniziativa infatti si inserisce nella Campagna di prevenzione “25by25”, lanciata nel 2014 dalla Fondazione Italiana per il Cuore, su invito della World Heart Federation, con l’obiettivo di mettere in campo tutte le alleanze e le strategie necessarie per ridurre del 25% la mortalità precoce per malattie non trasmissibili entro il 2025. L’obiettivo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è ambizioso ma raggiungibile e la campagna “25by25” ha come target primario il cittadino e al centro i pazienti. Nell’obiettivo della campagna “25by25” le malattie cardiovascolari hanno un ruolo primario poiché rappresentano la prima causa di morte nei Paesi occidentali. Il numero di persone che si ammalano ogni anno è in crescita e l’impatto di queste patologie è in aumento. Occorre, quindi, pensare a nuove strategie per promuovere la cultura della prevenzione cardiovascolare.

Nel video:

  • Emanuela FOLCO
    Presidente Associazione Fondazione Italiana per il Cuore
  • Giovanni SPINELLA
    Presidente CONACUORE
  • Andrea MARCELLUSI
    Ricercatore Centro Valutazione Economica Università di Roma “Tor Vergata”
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