Cinquant’anni di ricerca nella sclerosi multipla

Si è svolto a Roma il convegno nazionale che AISM e la sua Fondazione FISM hanno dedicato alla ricerca scientifica. Research is bringing us closer recita il titolo – come il motto della Giornata Mondiale della SM 2018. Duecento i ricercatori provenienti da tutta Italia e dal mondo che hanno fatto il punto sui 50 anni di ricerca sulla SM e quanto questa si è avvicinata e ha cambiato la vita delle persone evidenziando lo stato della ricerca e sul suo futuro.

In 50 anni è stato avviato un percorso di libertà da questa malattia e costruito un mondo diverso, dove avere la sclerosi multipla non è più una condanna senza appello né cura, ma una condizione a partire dalla quale si può comunque vivere una vita all’altezza delle proprie aspirazioni. Di tutto questo le persone con sclerosi multipla, punto di partenza e di arrivo di ogni progetto che AISM sceglie di finanziare, sono sempre più consapevoli. È vero anche che la ricerca sta avvicinandoci, sta unendo sempre di più chi ogni giorno fa ricerca con le persone che ogni giorno affrontano la sclerosi multipla e ricercatori e persone con SM di nazioni diverse sono sempre più uniti con un unico obiettivo.

Durante questi cammini di “connessione multipla” insieme a ricercatori, alle Associazioni di nazioni diverse riunite nella Multiple Sclerosis International Federation, persone con sclerosi multipla, Istituzioni, industrie, operatori socio-sanitari, volontari e società civile AISM, nei suoi 50 anni di vita, ha certamente giocato un ruolo significativo, mettendosi a disposizione per costruire tutti insieme una rete di collaborazioni che stanno facendo la differenza.

Altri due dati: i 30 studi presentati e conclusi hanno generato 50 collaborazioni tra ricercatori di gruppi differenti. A dimostrazione che la ricerca vera è quella che si fa insieme e che, per questo, attiva e coinvolge reti sempre più ampie e moltiplica una comunicazione scientifica che raggiunge tutti.

Ora è il tempo di raccogliere e vincere le sfide che ancora restano in campo, per trovare finalmente risposte efficaci per chi ha forme progressive di SM, per bloccare la neurodegenerazione prima che diventi irreversibile, per favorire il recupero dei danni accumulati. E si potrà fare insieme, con un’alleanza forte, costruendo le condizioni di una vera e propria scienza della collaborazione e della sostenibilità collettiva dove tutti investono e nessuno spende senza ritorni, dove tutti vinciamo e nessuno perde, dove si misura il reale impatto della ricerca per migliorare la vita delle persone, la società e la stessa scienza.

Nel video:

  • Roberto FURLAN
    Vicedirettore istituto Neurologia Sperimentale Ospedale San Raffaele Milano
  • Marco SALVETTI
    Professore di Neurologia Università La Sapienza Roma
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