Troppo rumore determina danni all’udito

È allarme “mal di rumore” nelle grandi città di tutto il mondo. Infatti, quasi un terzo della popolazione è esposto a un eccesso di rumore: i troppi decibel possono aumentare di circa il 30% la probabilità di avvertire un disturbo uditivo e, inoltre, si associano a un incremento di quasi il doppio dei casi di disturbi dell’umore, insonnia, difficoltà di concentrazione e mal di testa.

È quanto emerge dal Consensus PaperCoping with noise”, promosso da Amplifon, che mette in luce come il rumore pervada la vita quotidiana di milioni di persone, soprattutto negli Stati Uniti (il 16% è esposto a un livello alto di rumore), in Italia (10%), Francia, Gran Bretagna e Portogallo (7%). l’Italia (10%) risulta essere il Paese in assoluto più “assordato” dopo gli Stati Uniti (16%). Lo Stivale è quindi più rumoroso di Francia, Gran Bretagna e Portogallo (7%), ben più chiassoso di Paesi Bassi e Nuova Zelanda (4%), per non parlare della silenziosissima Germania (2%). Tra le città italiane quella che si fa sentire di più è Napoli (15%): non solo il capoluogo campano batte Roma (9%), Milano e Torino (8%), ma conquista il terzo gradino del podio mondiale della rumorosità dopo New York (36%) e Los Angeles (24%), distanziando così anche Parigi (10%), Londra, Bruxelles e Porto (8%).

Il “mal di rumore” può stressare il sistema cardiovascolare, avere un impatto sull’umore, portare a disturbi del sonno e danneggiare l’udito. Il rumore finisce così sul banco degli imputati: per gli esperti siamo di fronte a un vero e proprio “mal di rumore”, un caos sonoro invasivo e persistente che può mettere a rischio la salute generale dei cittadini. Alcune indagini considerano il rumore un fattore di rischio cardiovascolare: si calcola che la semplice riduzione di 5 decibel sarebbe sufficiente a diminuire la prevalenza di ipertensione nella popolazione dell’1,4%, mentre quella di coronaropatie e infarti calerebbe dell’1,8%. In Italia, ad esempio, questo “risparmio” di decibel potrebbe portare a 200 mila ipertesi e a 2 mila infarti in meno. Inoltre, dal Consensus “Coping with noise” emerge una “correlazione pericolosa” tra il rumore e alcuni disturbi fortemente debilitanti: circa il 30% delle persone esposte a un livello alto di rumore lamenta infatti un disturbo dell’umore (irritabilità, umore instabile, nervosismo e preoccupazione), insonnia, difficoltà di concentrazione e mal di testa contro il 16% di chi è meno esposto al rumore. In pratica, all’aumentare dei decibel si riscontra una crescita di circa il doppio dei vari disturbi. Infine, un elevato livello di esposizione al rumore aumenta di circa il 30% la probabilità di avvertire una qualche difficoltà uditiva.

Nel video:

  • Isa CECCHINI
    Direttore GfK Eurisko Healthcare
  • Roberto ALBERA
    Docente di Otorinolaringoiatria Università di Torino
  • Enrico VITA
    COO e Executive VP EMEA Gruppo Amplifon
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