Prometheus, il laboratorio mobile arriva a Torino

Prometheus, il primo laboratorio mobile al mondo per rendere più efficace la lotta al virus dell’HCV fa tappa a Torino

Il rilevante impatto della malattia in termini epidemiologici comporterà per i Centri specializzati piemontesi l’esigenza di affrontare nei prossimi anni un gran numero di cure per una quantità sempre crescente di pazienti.
I Centri piemontesi si trovano quindi ad affrontare pazienti particolarmente complessi ma oggi riusciamo ad ottenere tassi elevati di guarigione anche nei casi considerati difficili da trattare.

Grazie a una gestione ottimale del paziente è possibile oggi ridurre i costi di gestione in tutto il percorso terapeutico del paziente con epatite C e con risultati che puntano al 100% di guarigioni.
“Il rilevante impatto della malattia in termini epidemiologici comporterà per i Centri specializzati piemontesi l’esigenza di affrontare nei prossimi anni un gran numero di cure per un numero sempre crescente di pazienti – dichiara Mario Rizzetto, Professore di Gastroenterologia – la cui gestione può essere molto complessa a causa delle diverse tipologie, quali ad esempio i pazienti con cirrosi scompensata, coloro che hanno ricevuto il trapianto di fegato e i pazienti con co-infezione da virus dell’HIV. È fondamentale per lo specialista continuare a gestire al meglio scenari clinici complessi e migliorare la prestazione sanitaria”.

“Grazie a una gestione ottimale del paziente è possibile oggi ridurre i costi di gestione in tutto il percorso terapeutico del paziente con HCV e con risultati che puntano al 100% di guarigioni. – dichiara Giovanni Di Perri, Docente di Malattie Infettive dell’Università di Torino, Direttore del Dipartimento Clinico di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia – La simulazione virtuale di scenari clinici complessi e la metodologia didattica basata sull’esperienza consentono di trasformare le conoscenze mediche in azioni cliniche appropriate ed efficaci nel contesto reale della pratica clinica.”
“Tra i pazienti che acquisiscono l’infezione da HCV – conclude Giorgio Saracco, Docente di Gastroenterologia dell’Università di Torino, Direttore Struttura Complessa di Gastroenterologia, A.O.U. Città della Salute e della Scienza, Presidio Molinette di Torino – oltre l’80% diventa portatore cronico, sviluppando nel 65-95% dei casi un’epatopatia cronica e nel 10-30% dei casi un rischio di evolvere in cirrosi nell’arco di 25-30 anni. I Centri piemontesi si trovano quindi ad affrontare pazienti particolarmente complessi ma oggi riusciamo ad ottenere tassi elevati di guarigione anche nei casi considerati difficili da trattare. Il progetto Prometheus offre sicuramente molte opportunità per continuare a migliorare competenze, abilità e conoscenze degli operatori sanitari e garantire l’adeguatezza e l’appropriatezza degli interventi assistenziali e la qualità delle cure rivolte ai cittadini.”

Nel video:

  • Giovanni Di Perri
    Docente di Malattie Infettive Università di Torino
  • Mario Rizzetto
    Docente di Gastroenterologia Università di Torino
  • Giorgio Saracco
    Docente di Gastroenterologia Università di Torino
Total
982
Condivisioni
Articolo Precedente

Colesterolo Hdl benefico ma non replicabile

Articolo Successivo

Un allenamento cinese migliora la salute del cuore

Articoli correlati