Si è svolto a Firenze il Biomarker Day, l’incontro supportato da Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, per permettere ai ricercatori italiani che conducono studi in sclerosi multipla di poter condividere le proprie esperienze, esplorando e valutando al contempo la possibilità di avviare nuovi percorsi di collaborazione.
Giunto alla sua seconda edizione, l’iniziativa ha raccolto 20 ricercatori provenienti da prestigiosi Centri di ricerca di tutta Italia; tra questi, anche molti giovani.
Nel corso della manifestazione sono stati presentati quattordici studi indipendenti sulla patologia realizzati grazie a un contributo incondizionato offerto da Merck. Questi progetti avevano come oggetto i biomarcatori molecolari, una frontiera che la medicina ha iniziato a esplorare in molte branche già da alcuni anni ma che, nel campo della sclerosi multipla, sebbene siano stati fatti molti passi avanti, ad oggi non consentono di identificare con chiarezza il miglior trattamento per il paziente.
Da questo scenario deriva l’impegno dell’azienda e della comunità scientifica a favorire occasioni di confronto finalizzate a comprendere quale sia la scelta terapeutica più adatta per ogni singolo paziente.
Secondo quanto emerso durante i lavori, la possibilità di sfruttare una medicina sempre più personalizzata, identificando biomarcatori molecolari che possano predire l’andamento della malattia e, auspicabilmente, la risposta ai trattamenti, è uno tra gli obiettivi da perseguire nel campo della ricerca scientifica.
Nel video:
- Marcello MOCCIA
Dipartimento di Neuroscienze Università Federico II di Napoli- Nicola DE STEFANO
Professore di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze Università di Siena- Massimiliano MIRABELLA
Professore Associato di Neurologia Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma